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Incontrare persone anziane che hai conosciuto ragazzi è come percorrere un sentiero a ritroso con gli occhi bendati; poi alla fine togli il panno e incroci sguardi inconsueti.
Di quasi tutti riconosci qualcosa, la fisionomia, di altri la voce, la postura, il modo di sorridere. Di altri, però, non trovi nulla di familiare; potrebbe essere chiunque… ma
Basta allungare la mano e dire “sono…”. Subito i volti si distendono e un abbraccio fraterno sottolinea il piacere di rivedersi dopo 50 o 60 anni.
Tutto riprende come allora, con la semplicità e l’immediatezza dei giorni migliori. Ognuno di noi si racconta e indossa gli stessi abiti di allora, riprende le posizioni di allora.
Nessuno si meraviglia che il burlone e l’introverso di una volta siano anche oggi il burlone o l’introverso. Sarebbe grave se non avessimo mantenuto le nostre caratteristiche, vorrebbe dire che la vita avrebbe avuto la forza di cambiarci. Non mi è sembrato di percepire tali cambiamenti.
Siamo sempre “Quelli”
Grazie di cuore a chi si è adoperato per promuovere l’incontro. Una preghiera: troviamo il modo di vederci più spesso, magari coinvolgendo anche tanti altri ex-ragazzi con cui abbiamo condiviso un bel periodo della nostra vita.
Un caloroso abbraccio,
TONI (Antonio Daminato)
